Briciole di storia, quisquilie e pinzellacchere. Raymonde De Laroche, la prima donna aviatrice

Categories: News

Si chiamava in realtà Elise Deroche, nacque a Parigi il 22 Agosto 1882 in una umile famiglia e fin da piccola mostrò un’irresistibile attrazione verso macchine e motori e nei confronti del Teatro e crescendo coltivò in maniera egregia entrambe le passioni.
Divenne infatti un’apprezzata attrice teatrale con lo pseudonimo di Raymonde de Laroche ed è ricordata come una delle pioniere dell’Aviazione poiché fu la prima donna ad ottenere un brevetto di volo l’8 Marzo 1910 (curiosa coincidenza: proprio l’anno successivo, proprio nell’8 Marzo, sarebbe stata istituita la Giornata Internazionale della Donna).
Ebbe la licenza n 36 emesso dalla Fédération Aéronautique Internationale e consegnato dall’Aéro-Club de France.

Aveva imparato a volare grazie al costruttore di automobili e aviatore Charles Voisin, conosciuto ad una cena e al quale chiese in quell’occasione, con gran stupore degli astanti, di insegnarle a volare.
Detto, fatto. Dopo pochi mesi da quell’incontro Elise/Raymonde realizzò il suo sogno e il 22 Ottobre 1909 su un monoposto, il biplano Voisin, mentre quest’ultimo le dava istruzioni da terra, lei si alzò in volo e percorse 272 metri.
Non era stata la prima donna a pilotare un aereo; il primato spetta a Thérèse Peltier che l’anno precedente aveva eseguito alcuni voli da solista, ma Raymonde fu la prima a conseguire il brevetto.

Nel Giugno 1919, a guerra finita, Elise/Raymonde si prese un’ ulteriore soddisfazione battendo il record femminile di volo in alta quota raggiungendo i 4785 metri di altitudine, ma la sua passione per il volo le sarà fatale.
Il 18 Luglio di quell’anno, aspirando a diventare anche la prima donna collaudatrice, si alzò in volo su un aeroplano sperimentale insieme ad un altro collaudatore, ma durante l’atterraggio il velivolo perse il controllo e si schiantò al suolo.
Raymonde de Laroche, la libellula che aveva solcato i cieli, morì sul colpo. Non aveva che 37 anni.
A Parigi, all’aeroporto di Le Bourget, vi è una statua dedicata a lei, al suo coraggio e alla sua sete di libertà.