Ferragosto, ovvero “feriae Augusti”, il riposo di Augusto, l’Imperatore che governò su Roma (e su un Impero smisurato) dal 27 a.C. al 14 d.C.
Fu lui, nel 18 a.C., ad istituire questa festività, che allora si celebrava il primo Agosto e durava per un lungo periodo, per permettere ai contadini di riposare dopo le fatiche della raccolta del grano e prima di quelle autunnali relative alla semina e alla vendemmia.
Durante questi giorni di riposo e di festeggiamenti, ci si abbandonava a robuste libagioni, accompagnate da poderose bevute, canti e danze, e gli animali solitamente usati per i lavori agricoli erano addobbati con ghirlande di fiori e nastri colorati, tradizione presente in molte feste e sagre paesane attuali.
Se è vero che il nome di Ferragosto lo dobbiamo ad Augusto, dobbiamo pur dire che non fu lui ad inventare questa festività, perché proprio in questo mese estivo erano celebrati, da epoca remota, i “Consalia” dedicati a Conso, nume tutelare della terra e della fertilità, ma anche i “Vinalia” e i “Nemoralia” che si celebravano proprio il 15 agosto ed erano dedicate alla Dea Diana Nemorense, abitatrice del Lago di Nemi.
Per festeggiarla le donne, con in testa una corona di fiori e in mano delle torce, si recavano a piedi dal suddetto lago verso Genzano e verso Roma.
La Chiesa Cattolica, che fin dall’inizio ha sempre assimilato le feste pagane alle proprie, ha in seguito fissato, non a caso, il 15 Agosto come data per la celebrazione dell’Assunzione di Maria Vergine al Cielo, diventata dogma solo nel 1950.