Non è più Estate, lo so. Il tempo di mare e di costumi è finito, ma oggi, nella mia rubrichetta, voglio parlarVi di uno dei capi più amati: il bikini.
Fu Louis Réard, uno stilista-ingegnere, ad idearlo e a battezzarlo con quel nome ispirato all’atollo delle Isole Marshall dove, negli anni Quaranta, gli USA stavano facendo i loro esperimenti nucleari.
E infatti, quando lo si vide la prima volta, il 5 Luglio 1946 ad una sfilata parigina di moda balneare, i giornali usarono titoli roboanti e allusivi proprio agli ordigni che sarebbero stati esiziali solo un mese più tardi a Hiroshima e Nagasaky : “Ecco le bombe del sesso”, “Le nuove bombe non uccidono, ma portano seduzione e amore”.
Nessuna modella, in quella sfilata del 5 luglio di 71 anni fa, volle sfilare con un capo tanto ardito per l’epoca.
Si ricorse allora ad una disinibita spogliarellista parigina ma di chiare origini italiane, tale Micheline Bernardini.
E successo fu. Incontrovertibile. Immortale.
In Italia fu sdoganato l’anno successivo alla sfilata di Miss Italia, il 27 Settembre 1947, esattamente 70 anni fa oggi.
Per la cronaca vinse Lucia Bosè superando bellezze italiche che sarebbero poi divenute celeberrime: Gina Lollobrigida (terza classificata), Silvana Mangano ed Eleonora Rossi Drago.
Dalle foto dell’epoca si evince che il suo bikini era un tantino meno castigato da quello delle altre, un po’ più, come dire, ammiccante.
Sarà stato questo a fare la differenza?