Rubrica Briciole di Storia, quisquilie e pinzellacchere. La storia dei “tascabili”

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Tutti noi abbiamo in casa i libri cosiddetti “tascabili”, piccoli, maneggevoli e poco costosi; in Italia si diffusero a partire dal 1949 grazie alla casa editrice Rizzoli che lanciò la collana BUR, ma esistevano già nel 1400 e si chiamavano “libri da bisaccia”.
Erano di carattere sacro e devozionale, piccoli sì, ma scritti a mano e costosi.

Con l’invenzione della stampa a caratteri mobili, a metà del Quattrocento, iniziò la pubblicazione dei libri e il primo libro in versione economica, ad opera della gloriosa stamperia di Aldo Manuzio, risale al 1501: “LE BUCOLICHE” di Virgilio in cui apparve per la prima volta il carattere “corsivo”.

I tascabili veri e propri apparvero nel 1935 in Inghilterra: divennero famosissimi con il nome di “paperbacks” e a lanciarli fu la gloriosa casa editrice Penguin Books.

Nella foto la spettacolare biblioteca dell’Abbazia di Wiblingen nel Baden-Württemberg in Germania

Libreria Abazia di Wiblingen