Rubrica coriandoli. Il Teatro San Carlo, meraviglia di Napoli (E invidia del mondo)

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Il 4 Novembre 1737, esattamente 280 anni fa, fu inaugurato il Real Teatro San Carlo, il più antico teatro d’ opera in Europa e al mondo ancora attivo.
Una meraviglia architettonica e artistica che fece esclamare allo scrittore Stendhal che lo visiterà nel 1817: “Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita. […] Non c’è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea”.
184 palchi disposti su 6 ordini e un palco reale per 10 persone.

Costruito da Giovanni Antonio Medrano ed Angelo Carasale per volere di Re Carlo III di Borbone, fu inaugurato volutamente il 4 Novembre, in cui si festeggia San Carlo, e quindi giorno dell’onomastico del Re.
Quando questi entrò alle 19,45, su ogni palco si accesero le candele e durante gli intervalli gli spettatori poterono gustare sorbetti, cioccolata e frutta candita.

Fu messa in scena “Achille in Sciro” di Domenico Sarro su libretto del grande poeta Pietro Metastasio, poiché all’inizio il Teatro San Carlo era preposto all’opera seria, mentre l’amata opera buffa andava in scena al Teatro Mercadante o in altri teatri della città, essendo Napoli, fin dal Settecento, centro nodale della Cultura e dell’Arte europee del tempo.

Tanto divenne importante e prestigioso che sul suo palco furono allestite le prime assolute de “La clemenza di Tito” di Gluck e di due opere di Johann Christian Bach (figlio talentuoso del più famoso padre Johann Sebastian), allora musicisti acclamati e famosissimi.
Titani della Musica come Händel, Haydn e Mozart vennero apposta a Napoli per ammirarlo, mentre i grandi musicisti napoletani Cimarosa e Paisiello divennero i protagonisti di stagioni musicali irripetibili e prestigiose.

In seguito ad un incendio scoppiato nella notte del 13 Febbraio 1816, la sala interna fu ricostruita e furono aggiunti splendidi elementi decorativi e la direzione musicale fu affidata niente di meno che a Gioachino Rossini e su quel palco il sublime soprano Isabella Colbran (prima moglie del musicista pesarese) incantò la platea, così come fece il sulfureo e geniale Paganini in una memorabile serata del 1819.

Dopo Rossini la direzione del San Carlo fu affidata a Donizetti che proprio sul quel palco, il 26 Settembre 1835, fece debuttare in prima assoluta il suo capolavoro “Lucia di Lammermoor”, ma anche Bellini aveva voluto il San Carlo per la prima della sua opera “Bianca e Fernando” e il grande compositore Saverio Mercadante vi metterà in scena ben 14 prime assolute.

Verdi e i suoi capolavori furono protagonisti di una stagione indimenticabile e il musicista scelse proprio il San Carlo per il debutto nel 1849 della sua opera “Luisa Miller”.

Dopo di lui tutti i grandi compositori del Novecento misero in scena le loro opere: Mascagni, Leoncavallo, Umberto Giordano e Puccini di cui nel 1900, in una serata di sfarzo e fulgori mondani, fu allestita “Tosca”.

Ma non solo i più grandi musicisti di tutti i tempi hanno dato lustro a questa meraviglia partenopea (vanto dell’Italia artistica e culturale), ma anche i più acclamati cantanti lirici (tra i quali anche Maria Callas, ça va sans dire), esecutori mirabili (Arthur Rubinstein e Arturo Benedetti Michelangeli, Salvatore Accardo solo per citarne tre) e straordinari direttori d’orchestra, Toscani i in testa.

Insomma, a 280 anni dalla sua inaugurazione, il Teatro San Carlo di Napoli rimane ancora un tempio assoluto della Musica mondiale, un gioiello artistico ineguagliato ed uno dei sogni di tutti gli Artisti.