Briciole di storia, quisquilie e pinzellacchere. Il salone Margherita di Napoli e i fasti della belle époque

Categories: News

Il 15 Novembre 1890 (solo un anno dopo l’apertura del Moulin Rouge a Pigalle a Parigi) aprì a Napoli il primo cafè-chantant italiano, che per arredi, atmosfere, ballerine e artisti nulla aveva da invidiare ai peccaminosi locali d’oltralpe: il Salone Margherita, il più famoso e amato, in Italia, in quegli anni irripetibili e scintillanti della Belle Époque.
Nato per una felice intuizione dei fratelli Marino, e situato sotto la Galleria Umberto I, quel locale era un pezzo di Parigi trapiantato nel cuore della città partenopea: i camerieri, tutti elegantissimi e in guanti bianchi, parlavano in Francese, lingua usata nel menu e usato dai numerosissimi frequentatori che affollavano i locali per godersi una serata spumeggiante.

Gli ingredienti c’erano tutti: ballerine ammiccanti che ballavano il travolgente e scandaloso can can (fu il primo locale italiano ad introdurre quel nuovo spregiudicato ballo tra i numeri della serata), artisti internazionali, illusionisti ed acrobati sorprendenti, spettatori famosi (fra cui il presidente del Consiglio Francesco Crispi, la scrittrice Matilde Serao, l’onnipresente d’Annunzio) mescolati ad impeccabili uomini in frac e monocolo ed elegantissime dame ingioiellate, alteri aristocratici e persino potenti membri della camorra.
E proprio uno di loro, don Raffaele Di Pasquale, detto “o buttigliere” armò la mano di un suo scagnozzo che sparò alla procace soubrette Lucy Nanon, rea di non aver voluto cedere alle avances insistenti del camorrista. L’attentato, che ebbe un’eco clamorosa, fu vanificato dall’intervento tempestivo di uno spettatore che buttò a terra la chanteuse (da cui “sciantosa”), salvandola.

Ettore Petrolini, Raffaele Viviani, Leopoldo Fregoli, la bellissima e talentuosa Lina Cavalieri, le celebrate Bella Otero e Cléo de Mérode, artiste sì, ma sopratutto seduttrici di miliardari, granduchi e re, si avvicendarono nello splendido Salone Margherita cui si deve ascrivere un altro primato: fu il primo locale ad ospitare un cinematografo, poco tempo dopo la nascita del Cinema, nel 1895, ad opera dei fratelli Lumière.