Briciole di storia, quisquilie e pinzellacchere. La maledizione della “Mary celeste”

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Il 5 Dicembre 1872 alla deriva presso Gibilterra fu ritrovata una nave fantasma, dal nome “Mary Celeste”: nessuna traccia dell’equipaggio, scomparso nel nulla lasciando persino il cibo nei piatti. Maremoto? Ammutinamento? Tromba d’aria?
Le ragioni di quell’abbandono non saranno mai chiarite, ma una cosa è certa: quel brigantino era nato sotto una cattiva stella ed era stato foriero di innumerevoli sventure.

Costruito nell’isola di Spencer (Nuova Scozia) il Brigantino, battezzato all’inizio “Amazon”, fu perseguitato dalla cattiva sorte fin dall’ inizio: il suo primo capitano, Robert Mc Lellan si ammalò di polmonite nove giorni prima della partenza e morì durante il viaggio inaugurale nel 1861.
Fu il primo dei successivi tre capitani che sarebbero morti a bordo.
Quando durante un viaggio l’Amazon si scontrò con una nave da pesca riportando gravi danni, il nuovo comandante Parker invertì la rotta e riportò il brigantino al cantiere navale per le riparazioni, ma un incendio ne distrusse la parte centrale.

Riparata, nel 1867 la nave si arenò durante una tempesta nella baia di Glace in Nuova Scozia e una volta recuperata e venduta ad una compagnia statunitense, le fu cambiato scaramanticamente il nome in “Mary Celeste”.
Il 5 Novembre 1872, al comando del Capitano Benjamin Briggs, la nave con un carico di 1701 barili di alcool denaturato salpò da Staten Island, New York diretta a Genova.
Oltre al capitano vi erano sette marinai, la moglie del capitano, Sarah, e la loro figlioletta di appena due anni, Sophia Matilda.
Il 5 Dicembre la nave venne avvistata alla deriva dalla nave “Dei Gratia” e un gruppo di marinai salì per un’ispezione: la “Mary Celeste” era deserta, piena d’acqua, con la bussola rotta e il sestante e il cronometro marino scomparsi insieme alle carte di bordo e all’unica scialuppa.
Dell’equipaggio scomparso nel nulla, nonostante le ricerche accurate e ad ampio raggio, non sarà mai ritrovato alcun componente.

L’inchiesta aperta per risolvere il mistero non portò ad alcuna conclusione.
Nei successivi 11 anni di vita la nave cambiò 17 proprietari ma nessun equipaggio volle mai salire a bordo di quella nave bollata come maledetta.
L’ultimo proprietario, il comandante Gilman Parker per frodare la compagnia assicuratrice il 3 Gennaio 1885 la fece naufragare contro una scogliera al largo di Haiti, ma lui e gli altri due soci, benché non venissero condannati grazie alla clemenza di un giudice, fecero una fine terribile: Parker morì tre mesi dopo, il secondo socio finì in manicomio e il terzo si suicidò.

La “Mary Celeste” non sarà mai recuperata e rimase abbandonata per sempre sulla scogliera dove si era incagliata.
Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes, le dedicherà un racconto memorabile.