Briciole di storia, quisquilie e pinzellacchere. La marcia del sale

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Fu chiamata così la marcia di migliaia di persone capitanati dal Mahatma Gandhi che si svolse tra il 12 Marzo e il 5 Aprile 1930 e che, partendo dalla città indiana di Ahmebdabad percorse circa 300 chilometri per protestare contro la tassa sul sale imposta dai dominatori Inglesi alla popolazione.

Questo fondamentale prodotto, usato non solo per insaporire i cibi ma soprattutto per conservarli, era sottoposto ad un rigido monopolio da parte del governo britannico che puniva chiunque lo raccogliesse senza autorizzazione.
Arrivati dopo 24 giorni di cammino alle saline sull’Oceano Indiano, Gandhi, con atto deliberato, raccolse un pugno di sale, subito imitato da migliaia di persone.

Gli Inglesi, infuriati, operarono una serie di arresti (tra cui Gandhi stesso), ma fu un boomerang: l’opinione mondiale tutta si scagliò contro il governo britannico e per il Mahatma fu un’altra vittoria “mediatica” diremmo oggi, seppure solo simbolica, perché quella marcia, e la tavola rotonda per negoziati tra le parti che ne seguì, non portarono ad alcuna concessione concreta da parte degli Inglesi.