Briciole di Storia. Quisquilie e pinzellacchere la nuova rubrica di Daniela Musini.

Categories: News

Cari Amici, da oggi nasce una mia nuova rubrica: “Briciole di Storia. Quiquilie e pinzellacchere”.

Ogni Mercoledì Vi racconterò un piccolo, curioso accadimento storico che mi auguro riterrete interessante e degno della Vostra attenzione.
Vi ringrazio in anticipo e buona lettura

Daniela Musini

 

300 donne per il Sultano

L’Harem del Sultano Ottomano Solimano Il Magnifico (1494-1566) – foto in home page – era ubicato nel magnifico Palazzo Imperiale di Topkapi, ed era un fiabesco complesso di saloni stupendamente decorati, terme (hammam), biblioteche, giardini lussureggianti e chiocciolanti fontane.

La parola harem deriva dall’arabo “harim”, ovvero luogo proibito, e tale esso era: composto da centinaia di donne, non scevre da gelosie e perfidie, era interdetto agli uomini, tranne che al Sultano, ovviamente, ed era custodito dai potenti eunuchi.

La donna più influente di questo gineceo era la madre del Sultano, chiamata “Validè Sultàn” che governava con severità ed era temuta e riverita anche perché era lei a smistare le varie “ikbal”, ovvero le favorite, nonché le 4 “kadën”, mogli non ufficiali e madri dei primi figli del Sultano.

La sposa più famosa di Solimano il Magnifico fu Roxelana, una splendida schiava ucraina rapita dai Tartari e venduta a peso d’oro, grazie ad una caratteristica che faceva impazzire il Sultano: i capelli rossi.
Ma furono soprattutto il suo seducente sorriso, la sua irresistibile sensualità e la serpentina capacità di ordire intrighi ed alleanze a farla diventare la donna più potente dell’harem.