Briciole di storia, quisquilie e pinzellacchere. Pirati, bucanieri e altre storie

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Pirati, Corsari, Bucanieri, Filibustieri: quante volte abbiamo letto questi termini nei libri di avventura della nostra infanzia.
Spesso si tende a considerarli simili e a fare un po’ di confusione; in realtà erano figure diverse, anche se tutti operarono nello stesso periodo, quello che va dalla scoperta dell’America (con le enormi ricchezze annesse) fino al Settecento, quando tramontò la potenza Spagnola.

A partire dall’inizio del Cinquecento flotte di galeoni carichi di dobloni d’oro, argento, pietre preziose, spezie, tabacco e ricchezze varie, partivano dal Nuovo Mondo per approdare in Spagna che in tal modo arricchì notevolmente la propria potenza economica e sociale.

Le potenze di Francia, Olanda e Inghilterra non potevano tollerare che questo fiume di metalli preziosi andasse a finire nell’odiata nemica e si organizzarono per depredare quegli enormi carichi che viaggiavano via mare.

Nacque così la categoria dei Corsari che erano comandanti di velieri autorizzati (tramite lettere “di corsa” rilasciate e firmate dai sovrani) all’arrembaggio e al saccheggio delle navi spagnole: si trattava quindi di pirateria “di Stato” legalizzata.
I Pirati invece agivano nell’illegalità, spinti dalla bramosia di ricchezze ed erano predatori violenti, avventurieri senza scrupoli, avanzi di galera, fuorilegge spietati.

I Bucanieri erano coloni tipici delle Isole caraibiche e il loro nome deriva dal “boucan”, una particolare griglia su cui cuocevano carne affumicata.
Gli Spagnoli nel Seicento distrussero i loro insediamenti e loro per ritorsione si trasformarono nei temibili “Fratelli della Costa” aggredendo e depredando i galeoni spagnoli.
Il più famoso Bucaniere fu Henry Morgan che nel 1670 fu addirittura primato dal Governo Inglese che lo nominò Baronetto, nonché Governatore della Giamaica.

E per finire i Filibustieri, dalla parola olandese “vrijbuter” (predone, cacciatore di bottino) che erano pirati di varia nazionalità accomunati tutti dall’odio contro la Spagna e dall’avidità personale.