Briciole di storia, quisquilie e pinzellacchere. Quella volta che a Napoli arrivarono 1408 scienziati.

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Dal 20 Settembre al 5 Ottobre 1845 Napoli fu “invasa” da 1408 scienziati esperti nei vari campi del sapere per il Congresso degli scienziati italiani, fortemente voluto da Carlo Luciano Bonaparte la cui richiesta fu accolta favorevolmente da re Ferdinando II delle Due Sicilie.
In quell’occasione fu inaugurato l’osservatorio vesuviano e fu pubblicato e distribuito agli illustri ospiti “Il manuale del forestiero in Napoli” stilato dal Magistrato Gabriele Quattromani, un libretto di 384 pagine da cui estrapoliamo alcune curiosità.

All’epoca con i suoi 400.000 abitanti Napoli era “la più grande delle città italiane” e vantava 1309 vie, 25 omnibus e 1400 carrozze.
Ben 33 erano i giornali di natura scientifica o letteraria che vi si pubblicavano, 84 alberghi (più un numero considerevole di stanze da affittare), 22 le biblioteche e 9 i Teatri, tra cui lo splendido San Carlo, senza contare che all’epoca Napoli vantava la prima tratta ferroviaria italiana (la Napoli-Portici) che era stata inaugurata in grande spolvero 6 anni prima, il 4 ottobre 1839.