La Giuria del Premio Letterario Internazionale Lago Gerundo sottolinea il gusto e l’eleganza dell’opera della Musini

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Premio Speciale della Giuria, sabato 28 settempre, per l’opera di Daniela Musini “I 100 piaceri di d’Annunzio. Passioni, fulgori e voluttà”, al Premio Letterario Internazionale Lago Gerundo. Le parole della giuria sottolineano tutto il gusto e l’eleganza dell’opera:

Nel centocinquantesimo anno della nascita di Gabriele D’Annunzio (1863), il libro di Daniela Musini, che s’intitola significativamente I 100 piaceri di D’Annunzio. Passioni, fulgori e voluttà, è articolato intorno a una trovata intelligente, che consiste in una messa in elenco, alfabeticamente, di alcune, anzi di molte “voci” significative che si riferiscono a parole chiave e a temi chiave della vita e dell’opera dell’Imaginifico. E’ un elenco che va dall’A alla Zeta. Ed è ovvio che trattandosi di D’Annunzio, la prima parola che vi compare sia “Alcova”: il sito specifico in cui l’avventuroso poeta, il quale metteva al centro della vita ciò che ha cercato di mettere sempre al centro della sua opera, impiegava gran parte del suo tempo ai fini della sua ricerca principale, quella del piacere, titolo peraltro di uno dei suoi capolavori. L’elenco alfabetico, cui Daniela Musini fa ricorso, è quindi una sequenza delle varianti di questo tipo di esperienze e di conoscenze, di cui, colui che si fregiava del motto “Io ho quel che ho donato”, aveva riempito la propria vita e anche quella degli altri, soprattutto se questi altri erano di genere femminile. E’ con sensibilità, curiosità e puntualità tutta femminile, e quindi con gusto ed eleganza, che l’autrice, nel rievocare le gesta del poeta, atleta-esteta in questo genere di cose, manifesta così anche la propria adesione alla concezione di vita, di cui il “trasvolatore”, in tutti i sensi, si professava portatore. Sta di fatto che leggendo il libro di Daniela Musini, c’è un’idea centrale e unitaria che s’impone come interpretazione sintesi del dannunzianesimo stesso, da poter riassumere in una sola parola: paganesimo. Una cosa è certa, lui questo recupero lo ha tentato e lo ha proseguito: vi ha costruito sopra tutta la sua opera e tutta la sua vita. E in questo, certamente, egli è e rimane un inimitabile.