Rubrica Briciole di Storia, quisquilie e pinzellacchere. “Il fascino di Alessandria d’Egitto”

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Alessandria d’Egitto è stata una delle città più belle e importanti dell’antichità.
Crogiuolo di razze e di lingue, snodo fondamentale per i commerci, possedeva un faro spettacolare di oltre 130 metri di altezza, edifici imponenti ed una strabiliante Biblioteca che conteneva centinaia di migliaia di rotoli (più volte distrutta e più volte ricostruita).

Ad Alessandria fu sepolto Alessandro Magno (ma non si conosce l’ubicazione della sua tomba), qui si suicidò Cleopatra dopo la morte del suo amato Marco Antonio, qui nacquero Poeti illustri quali Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del Futurismo, il greco Kostantinos Kavafis, uno dei più grandi poeti del Novecento, il sommo Giuseppe Ungaretti, voce incomparabile dell’Ermetismo.

Ma qui altre personalità illustri dimorarono per qualche tempo e l’amarono incondizionatamente: lo scrittore inglese Edward M. Forster (l’autore di “Passaggio in India”) che in questa meravigliosa città si occupò di volontariato per la Croce Rossa durante la prima Guerra Mondiale, qui venne più volte Agatha Christie (che la visitò più volte grazie al marito archeologo Max Mellowan) e, rimasta stregata dall’atmosfera cosmopolita e misteriosa, darà vita ad uno dei suoi capolavori (“Poirot sul Nilo”) e qui S.M. Re Vittorio Emanuele III si ritirò in esilio, dopo aver abdicato a favore del figlio Umberto II il 9 Maggio 1946. La sua permanenza in questa vitalissima città durò poco, ché il 28 Dicembre dell’anno seguente morì; la sua salma è custodita ancora oggi nella Cattedrale di Santa Caterina di Alessandria d’Egitto.