Rubrica Coriandoli. La saponificatrice di Correggio

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Il 20 luglio 1946 a Reggio Emilia si svolse un processo che sconvolse l’Italia tutta, appena uscita dagli orrori della guerra: quello intentato contro Leonarda Cianciulli, passata alla Storia come “la saponificatrice di Correggio” e autrice di una serie di delitti tra i più orripilanti della storia italiana.

Era nata in Irpinia ma con il marito si era trasferita a Correggio, in Emilia, insieme ai 4 figli, unici superstiti di ben 17 gravidanze andate a male che l’avevano provata nel fisico e nella mente.
Già, la mente. Apparentemente di carattere affabile ed equilibrato, Leonarda era stata ghermita da una pazzia silente e demoniaca che la portò a compiere un qualcosa di agghiacciante e inspiegabile contro le sue amiche più care: Ermelinda, Clementina e Virginia, tutte e tre scomparse misteriosamente una dopo l’altra alla vigilia di lasciare per sempre Correggio (la prima per sposarsi, le altre due per lavoro).

Tutte e tre, in tempi diversi, avevano salutato parenti ed amici, tutte e tre erano state viste entrare in casa della loro amica Leonarda e tutte e tre subito dopo erano misteriosamente sparite.
Iniziarono le ricerche e le indagini che portarono gli inquirenti a perquisire la casa della Cianciulli.
E qui i poliziotti, inorriditi, ritrovarono dei resti umani che una perizia ascriverà alle tre donne scomparse.

Dopo aver dapprima negato con forza qualsiasi sua colpa, Leonarda Cianciulli dovette arrendersi all’evidenza e confessare che aveva ucciso, fatto a pezzi, bollito nella soda caustica quelle poverette per ricavarne del sapone.
L’Italia tutta rimase sconvolta dai particolari macabri che lei stessa descrisse nel processo la cui eco si propagò anche fuori i confini italici.
Leonarda Cianciulli fu condannata a 3 anni di manicomio criminale e a 30 di carcere, ma in realtà non uscirà mai dal manicomio di Pozzuoli dove morirà a 77 anni il 15 Ottobre 1970.

Gli strumenti da lei usati per quegli orribili delitti sono tuttora conservati nel Museo Criminologo di Roma.