Rubrica coriandoli: luci e colori del Natale nel mondo…

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Gira e rigira il Natale è una Festa che ti prende, ti affascina, ti cattura.
Dicembre si colora di rosso e di oro e un’aura magica e luminosa pervade ogni cosa.
Si torna bambini e si ha voglia di rincantucciarsi a casa, con gli affetti veri, con le cose buone della Vita.
Non mi soffermerò sui valori spirituali, mistici e religiosi di questa festa così sacra e importante per noi Cristiani, non ne ho l’autorità né le competenze per farlo.
Mi limiterò a prendervi per mano e a farVi fare il giro del mondo (o quasi) attraverso usi e costumi fra i più disparati, sorprendenti e particolari con cui si festeggia il Natale.
Siete pronti? Partiamo!

Andiamo lontano, in Alaska. Qui, nonostante il freddo polare, per tutto il mese di Dicembre, le famiglie usano ballare per strada, con lunghe processioni di bimbi che portano le stelle di Natale e che bussano alle porte delle case per ricevere dolciumi vari.
In Australia, invece, dove il Natale si celebra con temperature estive, vi è la tradizione del “Carols by Candlelight”, ovvero canti natalizi all’aperto con tante candele accese a sfidare le miriadi di stelle in cielo.
In Cina, dove i Cristiani sono pochi, il Natale si chiama “Sheng Dan Jieh” che tradotto vuol dire “Festival della Santa Nascita” e l’albero di Natale, detto “albero di luce”, viene decorato con festoni di carta, lanterne e catene di carta tutti rigorosamente di color rosso, a simboleggiare la felicità; sulle finestre vengono applicate pagode di carta, mentre lanterne rosse oscillano dolcemente sugli usci di casa.

In Etiopia, uno dei più antichi Paesi cristiani al mondo, dove tradizione vuole che abbia vissuto gli ultimi anni della sua vita l’apostolo ed evangelizzatore Matteo, vige come religione il cristianesimo copto e il calendario giuliano. Il Natale si festeggia il 7 Gennaio e intere famiglie si recano in Chiesa rigorosamente vestiti di bianco e 12 giorni dopo celebrano il Timkat, tre giorni di festeggiamenti per ricordare il Battesimo di Nostro Signore.
In Canada e precisamente a Toronto, dove la neve abbondante conferisce un tocco di incanto, a Dicembre c’è l’attesa “Cavalcade of lights”, la spettacolare “cavalcata delle luci” che si apre con l’accensione di un immenso albero di Natale illuminato da 300.000 luci al led e prosegue con esibizioni di pattinaggio sul ghiaccio, concerti e favolosi spettacoli di luci.

Anche nelle Filippine le luci sono protagoniste assolute con il fantasmagorico “Giant Lantern Festival” che nella lingua locale suona come Ligligan Parul Sampernandu, cui partecipano 11 agguerriti villaggi in una spettacolare sfida alle lanterne più grandiose.
È uno spettacolo che richiama migliaia di turisti che accorrono per ammirare quelle incredibili gigantesche lanterne costruite con carta origami giapponese (ma anche con altri materiali) che possono raggiungere i 20 metri di dimensioni.

La Polonia, si sa, è un Paese in cui la fede cattolica è molto intensa e, di conseguenza, il Natale è una festa estremamente sentita e ancor di più la Vigilia, in cui, come in Italia, è consuetudine mangiare di magro.
La sera del 24 Dicembre, quindi, tutta la famiglia riunita si siede al desco imbandito di verdure e pesce e, prima di iniziare, il capofamiglia prende l’Oplatek, ovvero un enorme biscotto di wafer, ne spezza un pezzettino e lo mangia, poi lo passa di mano in mano ai componenti della famiglia e ciascuno di loro fa la stessa cosa, in una sorta di “agape” cristiana e di condivisione. Curiosità: le portane devono essere rigorosamente 12, come i 12 Apostoli.

E per finire, non può mancare, in questo excursus natalizio nel mondo, la Finlandia, visto che Babbo Natale abita proprio in una sua regione, la Lapponia.
I bambini finlandesi lo chiamano Joulupucchi e adorano il Monte Korvatunturi perché è proprio lì che abita, insieme a Mamma Natale e a tantissimi elfi, suoi aiutanti. Il nome significa “montagna dell’orecchio” perché esso ha una singolare forma di orecchio di lepre ed è ubicato in mezzo ad uno splendido bosco di conifere. Dice la leggenda che l’orecchio serve a Babbo Natale per ascoltare le voci dei bambini dell’intero pianeta e sapere se si sono comportati bene oppure no.
Una curiosità: il villaggio che si stende alle pendici della montagna è la vera sede di Babbo Natale e, pensate, amministrativamente parlando, funziona come una minuscola città-stato, con tanto di bandiera, rossa con al centro, ovviamente, la testa di una renna bianca.

Buon Natale a tutti Voi!!!